venerdì 16 giugno 2023

"La Bellezza Che Non Ti Aspetti": Padre e Figlio

Le persone a quanto pare hanno deciso di non smettere di stupirmi. E ancora una volta é arrivata quella "Bellezza che non ti aspetti".


É andata così:
Qualche giorno fa Allegra festeggia qui in Bottega, insieme ai suoi cari, la sua Laurea, e nello stesso giorno Carlo, il suo babbo, presenta un libro dedicato al padre, grande fotografo in occasione del centenario della sua nascita. Quella che vedete sopra é la copertina.
Alla fine del pranzo mi omaggiano la prima copia (la copia zero in realtà) di quel meraviglioso lavoro. Lascio immaginare la mia emozione. All'interno la dedica:


Leggete:

"Ad Angelo,
uomo di arte,
di consapevolezza e
di grandissima...
umanità!
Carlo

E così quella parte dell'Enoteca della Bottega che si chiama "Muro dell'Umanità" ora ha un nuovo angolo:


Amo le ricorrenze e amo ricordare che esattamente 8 anni fa pubblicavo questo post:

C'è un passo bellissimo in "Questa Storia" di Alessandro Baricco che recita così:


"Per infinite volte, da grande, avrebbe rivisto quella immagine, proprio quella: la sagoma massiccia del padre che cammina a grandi passi davanti a lui, contro il volo della nebbia mattutina, senza mai voltarsi, né per aspettarlo né per controllare che ci fosse ancora. In quella severità, e in quella assenza totale di dubbi, vi era quanto suo padre gli aveva insegnato dell’essere padri: che è saper camminare, senza mai voltarsi. Camminare il passo lungo degli adulti, senza pietà, ma un passo limpido e regolare, perché tuo figlio possa capirlo e starci attaccato, nonostante il suo passo bambino. E farlo senza mai voltarsi, se ne avrai la forza: perché lui sappia che non si perderà, e che camminare insieme è un destino di cui non bisogna mai dubitare, giacché è scritto nella terra".

Il protagonista a un certo punto capisce che se vuole dare un senso alla sua vita e raggiungere un equilibrio deve costruire un "circuito", un circuito per auto da corsa, dove le curve sono esattamente le curve della vita.

Sono un padre così come sono anche un figlio e mi piace avere la consapevolezza di questo circuito perfetto. Così anche so che tale resterò sempre.

Il panino di oggi:
- Tartarre alla Senape Antica e
- Cipollotti Freschi




Il padre dice:

"Una volta ero come te ora
E so che non è facile
Restare calmi quando hai trovato
Qualcosa da fare
Ma prenditi il tuo tempo, pensa molto
Penso a tutto quello che hai
Per te il domani sarà ancora qui
Ma i tuoi sogni potrebbero non esserlo"


e il figlio risponde:

"Come posso provare a spiegarti
Quando lo faccio lui si allontana di nuovamente
Ed è sempre stato così
La stessa vecchia storia
Dal momento in cui potevo parlare
Mi fu ordinato di ascoltare
Ora c'è una strada ed io lo so
Che devo scappare
Lo so che devo scappare"


I versi sono stati presi dal pezzo di oggi che non può che essere "Father and Son" di Cat Stevens, anno 1970. E' una canzone bellissima, quasi da piangere:

(molto bella anche la parte iniziale del video, quando Cat Stevens accorda la chitarra. Un pò come quando ci si schiarisce la voce prima di dire qualcosa di importante).


Alcuni giorni dopo pubblicavo quest'altro post:

Terzo appuntamento con questa bellissima storia di Padri e Figli.

Il panino:
- Lonza fumè
- Porcini al forno
- Caramello di Basilico-Menta


"Padre, figlio
uniti come uno
in questa stanza vuota
schiena contro schiena
tuo contro mio
fino a quando il calore li attraversa"

Inizia così la commovente e bellissima "Father,Son" di Peter Gabriel.

Molto belle le parole contenute in un libro di M.Recalcati, "Il complesso di Telemaco":

“Il padre non è il detentore della Legge, non sa quale sia il senso ultimo del mondo, cosa sia, in ultima istanza, giusto e ingiusto, ma sa mostrare attraverso la testimonianza incarnata della sua esistenza che è possibile – è sempre ancora possibile – dare un senso a questo mondo, dare un senso al giusto e all’ingiusto. Il compito della testimonianza paterna è, infatti, quello di rendere possibile un senso del mondo. Ma è anche quello di trasmettere il desiderio da una generazione all’altra, di trasmettere il senso dell’avvenire; non tutto è già stato, non tutto è già stato visto, non tutto è già stato conosciuto. Ereditare non è solo ricevere un senso del mondo, ma è anche la possibilità di aprire nuovi sensi del mondo, nuovi mondi di senso.”

Questo vorrei: essere prova e testimonianza per mio figlio e saper trasmettere il senso del possibile.
 
“Il padre che oggi viene invocato non può più essere il padre che ha l’ultima parola sulla vita e sulla morte, sul senso del bene e del male, ma solo un padre radicalmente umanizzato, vulnerabileincapace di dire qual è il senso ultimo della vita ma capace di mostrare, attraverso la testimonianza della propria vita, che la vita può avere un senso.”
Solitamente inizio i post con una frase che riassume e sublima il senso del post stesso, ma questa volta la voglio lasciare per ultima a suggellare un amore non meno grande dell'immagine stessa:

"Un bambino sulle spalle di suo padre: nessuna piramide o colonna dell’antichità è più alta".

Fabrizio Caramagna

Buona vita







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